Pieve e Torre di Galatrona (Bucine)
La struttura attuale risale al 1324 sebbene sia certa l’esistenza di una originaria chiesa di Galatrona (Bucine) molto più antica. La facciata in pietra alberese e arenaria termina in un tetto a due spioventi ed un campanile a vela con tre aperture. Il campanile, come un po’ tutta la facciata, porta evidenti i segni di un rifacimento risalente probabilmente alla prima metà del ‘500 quando tutto l’edificio fu rialzato ed aperto un nuovo portale d’ingresso.
All’interno lo spazio è suddiviso in tre navate da pilastri irregolari, vi sono esposti quattro dipinti del XVII e XVIII secolo tutti di autori toscani ispiratisi alle vite di San Domenico e di Santa Caterina da Siena oltre che alla Madonna. Di particolare interesse è la “Madonna con Bambino e santi” per quel castello turrito che si scorge dallo sfondo: si tratta del castello di Galatrona di cui è ancora visibile l’unica torre superstite. Il pezzo più interessante di tutta la Pieve è senza dubbio il fonte battesimale: l’opera fu commissionata a Giovanni Della Robbia da Leonardo Bonafede nel 1516. Il fonte è realizzato in terracotta invetriata sia bianca che policroma ed ha forma esagonale.
La chiesa di Galatrona, più esattamente identificata come Pieve di San Giovanni Battista a Petriolo, in quanto Pieve, aveva sotto di sé le chiese del circondario, ben 11, riscuoteva le decime ed era l’unica in cui veniva amministrato il sacramento del battesimo; per questo, a differenza delle altre, ospitava un’opera di tanta bellezza e raffinatezza. Merita un’escursione anche l’imponente Torre di Galatrona, più semplicemente chiamata “Il torrione”. La torre è ciò che resta di uno dei più importanti castelli della Valdambra ma, data la sua posizione strategica, non è difficile indovinare che la collina fu sede di insediamenti molto antichi; alcuni studiosi indicherebbero Galatrona come un toponimo di derivazione etrusca. Le tracce murarie tutto intorno alla torre danno per certa la presenza di uno stanziamento romano. Dal 1992 la zona è stata dichiarata “sito di importanza archeologica”.