Sabato 17 agosto 2019, ore 21.15
Cavriglia. Montegonzi – Piazza della Chiesa
MI CHIAMO ERIK SATIE COME CHIUNQUE
Testi e musiche di Erik Satie
Ideazione di Barbara Rizzi
Barbara Rizzi, pianoforte
Carla Manzon, voce recitante

“Mi chiamo Erik Satie come chiunque” è un divertente spettacolo dedicato all’opera musicale e poetica di Erik Satie, una delle più geniali personalità dello scorso secolo, figura carismatica di assoluto rilievo nella Parigi di primo Novecento, che, collaborando con figure quali Cocteau e Diaghilev, giunse a diventare un punto di riferimento nella cultura musicale non solo europea.

“Per aiutare il suo interprete a immergersi in un’atmosfera adeguata allo spirito delle sue composizioni, Erik Satie usava inserire tra i pentagrammi dei testi onirico-umoristici che tuttavia vietava di leggere ad alta voce durante l’esecuzione musicale al fine di non turbarne l’ascolto.
Questo divieto ha messo in crisi legioni di pianisti, combattuti tra il rispetto dovuto alla volontà del compositore e il desiderio di non privare il pubblico della conoscenza di questi testi, complementari delle composizioni che accompagnano, ma anche affascinanti di per sé, al di fuori di ogni relazione musicale.
Lo spettacolo dal felicemente enigmatico titolo “Mi chiamo Erik Satie come chiunque”, ideato e interpretato dalla pianista Barbara Rizzi con il concorso dell’attrice Carla Manzon, propone una brillante soluzione di questo perturbante problema, grazie a una lettura intelligentemente mirata del testo relativo ad ogni composizione immediatamente prima dell’interpretazione pianistica, altrettanto raffinata e come distillata, della partitura corrispondente. Per il suo carattere insolito e spesso amabilmente sconcertante, ogni testo si imprime così immantinente nella mente dell’ascoltatore, permettendogli di percepire con eccezionale rilievo la musica, generalmente brevissima, suonata subito dopo. Un risultato ancora più apprezzabile se si tiene conto del percorso seguito nel programma di questo spettacolo: una vera e propria guida, efficace e sensibile, del singolare universo di Erik Satie, sempre in bilico tra un umorismo pince-sans-rire di facciata e una profonda malinconia interiore.”

Ornella Volta
Presidente degli Archives de la Fondation Erik Satie – Parigi